Sapevate che chi legge il Braille tende a usare di più l’indice della mano sinistra? Questo accade perché il lato sinistro ha il senso del tatto in media più sviluppato rispetto al destro.
Ciò è dovuto alla specializzazione emisferica, il fenomeno per cui ad aree del cervello diverse corrispondono funzioni diverse. Esempi tipici sono il linguaggio e la dominanza manuale, ma ci sono prove che una specializzazione emisferica esista anche nella tolleranza al dolore e – come stiamo per scoprire – nella suscettibilità al solletico.
Alludiamo all’esperimento di Smith & Cahusac, un po’ datato ma sempre valido. Per verificare che un’asimmetria esista anche nella sensibilità al solletico, i due ricercatori si sono serviti dell’apparato di Weiszkrantz, un congegno ideato nel 1971 per mezzo del quale fu possibile dimostrare in modo sperimentale che il solletico fatto da soli è meno efficace di quello che viene inferto da altri.
L’apparato è costituito da un filo di nylon spesso 0,5 mm² che viene fatto scorrere per 10 cm sotto la pianta del piede nudo. Soggetti dell’esperimento sono stati 34 studenti universitari (21 femmine e 13 maschi) con età media di 21,2 anni.
In parallelo, si è accertato quale fosse il piede dominante di ciascun soggetto. Per farlo, si è eseguito un test di performance, che consisteva nel chiedere agli studenti di calciare una pallina da tennis in una porta larga 45 cm e posta a un metro e mezzo di distanza, osservando quale piede usassero nell’arco di tre tentativi.
Il cuore dell’esperimento
Giunti al nodo centrale dell’esperimento, il filo di nylon è stato fatto scorrere per tre volte consecutive sotto i piedi dei volontari, a un ritmo di 60 bpm, una stimolazione al secondo per tre secondi. Dopo un minuto di pausa, la stessa operazione viene ripetuta sotto il piede opposto. Ai soggetti è stato chiesto di indicare, dopo ogni tripletta, la sensibilità percepita su una scala da 1 a 5.
I risultati
Un numero significativamente più alto di soggetti (26 su 34) ha riferito che il piede destro fosse più sensibile rispetto al sinistro. Il valore medio di sensibilità registrato per il piede destro era infatti di 3,32, contro un valore medio di 2,76 per il piede sinistro.
In base allo studio di Smith & Cahusac, questa differenza di sensibilità non può essere spiegata né dalla dominanza né dal genere dei soggetti. Non si può dire se tale asimmetria si presenti anche in altre parti del corpo, anche se alcune evidenze relative alla latenza nell’evocare il solletico sembrerebbero fornire indizi affermativi. Inoltre, a dispetto di quanto atteso dagli autori, i risultati si sono rivelati in contrasto con quelli ottenuti per mezzo di altri stimoli: ad esempio, sembrerebbe essere il lato sinistro quello più sensibile a stimoli quali il tatto o la nocicezione. Ciò ha permesso di elaborare delle ipotesi curiose… ma di questo parleremo la prossima volta.