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Guida al Gang Tickling

La terza edizione dell’Attack on Ticklee si avvicina, e di recente nella nostra chat si è molto parlato di gang tickling. Alcuni utenti hanno mostrato una comprensibile apprensione nei confronti di una pratica che ha dei possibili risvolti problematici sotto il profilo del consenso. Per questa ragione, oggi voglio fugare ogni dubbio e proporti una guida che ti permetterà di giocare in sicurezza e con rispetto.

Partiamo dalle basi: che cos’è il gang tickling e perché preoccupa tanto?

Il gang tickling è uno scenario in cui più persone fanno il solletico a un singolo individuo, in modo consensuale. Amato da una buona fetta dei consumatori di materiale pornografico di nicchia, il gang tickling desta perplessità soprattutto per la concitazione della scena, all’apparenza caotica. Il rischio che nel marasma generale comportamenti scorretti passino inosservati e restino impuniti è concreto, soprattutto in contesti aperti come quelli di un play party. Inoltre, alcune persone, abituate alle dinamiche binarie, ben più comuni nel pur vasto panorama del BDSM, trovano difficile comprendere le interazioni di gruppo.

Qui voglio già sfatare un mito, e per farlo introdurrò il concetto di diade. Sono certo che, una volta che avrai dimestichezza con questa idea, ti accorgerai di come le cose siano più semplici di quanto immaginassi. La diade è l’atomo del mondo kinky, l’elemento primo e indivisibile all’interno di una relazione di gioco. Se c’è una coppia che gioca, quella è una diade nella sua forma più semplice, basilare. Quando parlo di coppia non mi riferisco per forza a un modello romantico, ma all’inevitabile rapporto fra le parti — non ci si può dominare o sottomettere da soli, no?

Potresti pensare che la diade sia composta da due soli individui, ma non è detto che sia così: a identificare la diade è la possibilità di riconoscere due ruoli fondati sulla cessione di potere, genericamente chiamati top e bottom. Nell’esempio dell’atomo, questo è composto da protoni e neutroni, che però variano di numero in base all’elemento chimico che prendiamo in considerazione. Il presupposto è che tra i componenti della diade vi sia un qualche tipo di rapporto che precede la scena e che sia fondato sulla fiducia e su un sufficiente livello di conoscenza reciproca. Sconsiglio di comporre una diade con sconosciuti perché pervasi da un senso di connessione immediata.

La diade è il nucleo della sessione di gang tickling, e comanda la scena. Tutti gli altri partecipanti sono gli elettroni che ruotano intorno ad esso. Dei vassalli, in un certo senso. Torneremo fra poco su questo punto.

Le regole di ingaggio per una sessione di gang tickling sono per lo più identiche a quella di una sessione semplice, e comprendono una buona negoziazione circa obiettivi da raggiungere e limiti da non superare, e una safeword. Quando parliamo di safeword ci riferiamo in generale a parole o gesti concordati affinché l’azione si interrompa. Bisogna ribadire che la safeword non sostituisce il buonsenso, esattamente come la cintura di sicurezza o l’airbag non ci autorizzano a una guida spericolata. Non è però impossibile che nella foga del momento la safeword perda di efficacia, magari perché non ben udibile/visibile da tutti, o perché la ticklee è talmente sovraccaricata dall’intensità, dalla quantità e dalla durata degli stimoli da non riuscire a reagire in modo tempestivo. Ed è proprio per questo che la figura del top all’interno della diade è di vitale importanza, anche più che in una sessione 1vs1.

Infatti, al top non spetta solo di prestare attenzione al proprio operato, ma anche a quello degli altri tickler. Ricordi? Prima ho parlato di vassalli. Chi partecipa al gioco ma è al di fuori della diade, è tickler senza essere top. Quindi, anche se ha un ruolo attivo, non per questo ha un ruolo dominante all’interno della gang, ma deve sottostare comunque alle direttive fornite dal top. Un po’ come un musicista che pur essendo padrone del suo strumento e sapendo leggere molto bene lo spartito si muove comunque secondo le indicazioni fornite dal direttore d’orchestra.

Più vai avanti nella lettura più ti rendi conto che il gang tickling (se fatto bene) non è un’ammucchiata. Ciò dipende però dalla nostra bravura non tanto nel fare il solletico quanto nel mantenere l’ordine. L’ordine è uno degli elementi fondamentali che distinguono un concerto della Filarmonica dal saggio di flauto dolce delle elementari.

Nulla all’interno di una sessione di gang tickling va lasciato al caso. Il che non significa che non ci sia margine per l’improvvisazione, ma — oggi i paragoni con il mondo della musica si sprecano — se ci pensi bene anche nel jazz improvvisare non significa andare a caso, bensì muoversi in libertà seguendo comunque degli standard.

Quanti sono i tickler, e chi sono? Quali strumenti hanno a disposizione, e con che criterio possono usarli? Devono attendere un ordine diretto per cambiare strumento o ritmo? Dove sono fisicamente disposti intorno alla ticklee? Possono cambiare di posto durante la sessione, e se sì, con quale modalità? Possono fare teasing verbale o no? Queste sono alcune delle domande che definiscono uno standard, ma potrebbero essercene delle altre. È inoltre molto importante che il top mantenga per tutta la durata della sessione il polso per dirigerla e che non si lasci soggiogare dalla mandria. Ed è utile ricordare che anche il top ha la facoltà e l’obbligo morale di usare la safeword se qualcosa non va o se sente di stare perdendo il controllo della situazione. E se per qualunque ragione il top fosse inabile a proseguire la sessione, questa dovrebbe interrompersi all’istante. No diade, no gang.

Questo è uno dei tratti che distinguono il top dai suoi vassalli. Il primo è un elemento portante, mentre il fatto che uno dei tickler secondari si allontani dalla scena non rappresenta di per sé un problema, anche perché il diritto a non giocare è di tutti e non può essere messo in discussione, se non quando un’interruzione brusca espone gli altri a una situazione di pericolo. Tuttavia, ai vassalli spettano anche dei doveri, al di là di quello di seguire in modo scrupoloso le istruzioni del top. Ad esempio, potrebbe succedere che un vassallo si accorga che qualcosa non va prima del top, e in questo caso sorge in lui il dovere morale di segnalarglielo. Il fatto di essere esecutore materiale di una fantasia che vede nei vassalli l’estensione delle mani del top non vuol dire infatti che questi non abbiano l’imperativo di far presente alla diade e agli altri che c’è un problema.

Questo è il minimo che si potesse dire sul gang tickling, e se pensi ci sia altro da aggiungere sarò lieto di leggerti. Tutto quello che devi fare è scrivermi una mail con i tuoi dubbi, le tue domande e le tue curiosità. Tieni a mente che comunque, quando si parla di gang tickling, non si è mai troppo prudenti, ma che i play party sono tra i contesti più sicuri per giocare. Ci sono cose che non si possono prevedere, per tutto il resto ci sono i dungeon monitor.